
A un passo da Castelnuovo Berardenga, nel cuore del Chianti Classico senese, la villa di Geggiano è un complesso di elevati contenuti storici ed estetici. Una sorta di eclettico paradigma che riassume in sé gli stilemi dell’architettura toscana dal Cinquecento all’Ottocento.
Tale esito lo si deve certo anche al fortunato destino dell’edificio, fin dalla sua costruzione appartenuto sempre alla stessa famiglia, quella dei conti Bianchi Bandinelli, che annovera fra i suoi più illustri antenati anche un Papa, quell’Alessandro III, che agli albori del Mille difese con ingegno e determinazione la supremazia della Chiesa contro il potere imperiale e, per riferirsi a un tempo assai prossimo al nostro, dette i natali a Ranuccio Bianchi Bandinelli, fra i più intelligenti e innovativi archeologi dello scorso secolo, che scelse proprio questa villa di famiglia per trascorrere gran parte della sua vita, curandola con particolare attenzione e amore.
Anche per questo, crediamo, che la villa abbia potuto, dal momento della sua costruzione o ricostruzione, visto che sorse alla fine del Settecento ampliando un preesistente edificio cinquecentesco, essere continuamente alimentata dalla consapevole, colta e appassionata attenzione di una proprietà che da secoli e ancora oggi la cura con l’impegno di chi si sente chiamato, generazione dopo generazione, a ricevere un testimone che rappresenta l’orgoglioso retaggio d’appartenenza.
La villa, col suo corpo di fabbrica a solida pianta rettangolare si alza su tre piani, oltre a un più ridotto piano attico, che diventa il quarto. Il disegno è snellito da due corpi di fabbrica che aggettano dai lati. In quello di destra è contenuta una preziosa cappella, dedicata alla Madonna del Rosario, interamente decorata da splendidi stucchi Rococò. Anche le belle sale interne riportano stucchi, decori e affreschi coevi, realizzati, quest’ultimi, dall’abile mano di Ignazio Moder e rappresentanti il ciclo de Le Stagioni.

Motivo d’orgoglio è il parco, composto da un giardino propriamente detto, con lineari aiole ‘a prato’, incorniciate da basse siepi di bosso che portano al teatro di verzure, un vero e proprio teatro all’aperto, con scenografia fatta da piante sagomate, secondo il gusto del giardino all’italiana del Settecento e dove risalta il bellissimo proscenio, contenuto in due arcate gemelle e sormontate nobili frontoni in cui sono inseriti gli stemmi delle famiglie Bianchi Bandinelli e Chigi Zondadari.
La villa di Geggiano è anche una notissima azienda vitivinicola fra le più qualificate dell’intero territorio del Chianti Classico.
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