Il Borgo di Fonterutoli, radici etrusche in anima vitivinicola

A un passo dalla statale 222, “Chiantigiana”, poco oltre il centro di Castellina in Chianti, sulla via di Siena, appare un abitato di antiche case dal sapore nobilmente rustico che parla di una vita serena e silenziosa, operosa e produttiva. Sono le case che sagomano il borgo-castello di Fonterutoli, sito che ci riporta all’età etrusca, come testimoniano alcune tombe rivenute nei pressi dell’abitato romano, come ci suggerisce il nome del luogo stesso, derivante dal toponimo latino Fons Rutuli o Rutolae. Ma di quel tempo remoto poco o niente è rimasto oltre questi indiscutibili segnali di civiltà e Fonterutoli, oggi, si presenta con edifici cinque-seicenteschi, seppur in parte sapientemente ricostituiti più di recente.

La storia documentata del luogo parte già al chiudersi del primo millennio, al tempo in cui Ottone III, di Sassonia, Re d’Italia e Imperatore del Sacro Romano Impero intervenne per ristabilire la pace fra le belligeranti diocesi di Firenze, Siena e Arezzo, in continua, estenuante contesa per il possesso del territorio, stabilendo confini precisi che dividevano le tre diocesi. Un salto in avanti nel tempo agli inizi del secondo millennio e ritroviamo Firenze e Siena di nuovo in accesa rivalità e il castello di Fonterutoli eletto quale sede dove sancire gli accordi per una nuova pace che stabilirà i confini fiorentini e senesi dell’antica terra del Clante (Chianti). Ma il destino del piccolo avamposto fiorentino prenderà una strada di prosperità e agiatezza  quando la giovane Madonna Smeralda dei Mazzei, rampolla di una nobile e potente famiglia di giuristi e notai provenienti da Carmignano andrà in sposa a Piero di Agnolo di Fonterutoli, signore del luogo. È il 1435 e dal quel momento i Mazzei convertiranno l’antico borgo fortificato in un più ameno e produttivo borgo agricolo con forte vocazione vitivinicola. Vocazione che nel corso dei secoli non verrà mai meno, tanto che ancora oggi i vini prodotti dai marchesi Mazzei sono fra i più accreditati a livello internazionale fra quelli del Chianti Classico.

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