Il palazzo dalle due facce

Via_de'_bardi_(mattina),_palazzo_capponi,_retroEretto nel tessuto urbano del centro storico fiorentino a partire dal 1406 su commissione di Niccolò da Uzzano, Palazzo Capponi alle Rovinate fu terminato intorno al 1424 e alla sua realizzazione collaborò, forse, anche il giovane Filippo Brunelleschi.
Alla morte del committente, nel 1433, la proprietà dell’edificio passò ai Capponi delle Rovinate, un ramo della famiglia Capponi che così si appellò proprio per la prossimità dell’edificio al Poggio delle Rovinate, un crinale collinare piuttosto franoso.
Su via de’ Bardi, all’esterno, il palazzo sfoggia un’impronta tardogotica, contraddistinta da un severo bugnato, interrotto da monofore e da finestrelle quadrate ai piani superiori.
Il cortile del palazzo è ritenuto uno dei paradigmi dell’atrio rinascimentale fiorentino ed è impreziosito da graffiti, in parte risalenti agli anni Cinquanta del XV secolo.
Ancora su via de’ Bardi, all’ingresso dell’edificio, resta un antico affresco, forse del pittore Lorenzo di Bicci, raffigurante due eleganti figure alate che sorreggono lo stemma della famiglia da Uzzano, primi proprietari del palazzo.
Se tale affresco, risalente al 1887 e di ispirazione donatelliana, è ancora attaccato alla prima proprietà del palazzo, lo stemma dei Capponi, che campeggia su ambedue le facciate, fa luce sul grande potere di questa famiglia che, proveniente dal contado senese, fu presente sul territorio fiorentino almeno dal XIII secolo.
Più tarda è invece la facciata sul Lungarno Torrigiani, realizzata dall’architetto Giuseppe Poggi sul finire del XIX secolo, in pieno stile neorinascimentale, periodo che coincide con il completamento della strada lungo il fiume.

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