A difesa di Siena

La cerchia muraria del castello di Monteriggioni ci parla di una bellezza funzionale a un tempo in cui le città si difendevano edificando avamposti armati appena fuori dalle mura dei loro centro urbani. Così fece Siena, nel suo momento di più orgogliosa espansione e Monteriggioni rappresentava il suo avamposto fortificato che controllava la cosiddetta montagnola senese. Nei pressi  all’imperioso giro murario di Monteriggioni, scorreva un tratto della via Francigena dove un piccolo borgo fortificato, probabilmente già abitato in età romana, se non addirittura etrusca (attorno al piccolo borgo sono emerse testimonianze in tale senso) agiva da satellite di Monteriggioni a controllo di questa grande arteria che collegava il Nord Europa a Roma.

Era Borgo Stomennano, già citato in un documento del 1059 e poi, nel 1234, a testimonianza dell’importanza raggiunta, sede del trattato di pace tra Firenze e Siena, che dopo una lunga contesa ‘deporranno le armi’ attribuendosi, come segni di pacifica ed equa reciprocità i centri strategici di Montalcino e Montepulciano. Infine, dopo la costituzione del Granducato di Toscana, Stomennano diverrà un industrioso centro agricolo, con annessa villa seicentesca, edificata per volontà della famiglia proprietaria, gli Accarigi.

Oggi il complesso residenziale pur conservando la sua impronta di borgo agricolo, appare con i connotati di una signorile residenza di campagna. A cominciare da un incantevole viale di cipressi che ci introduce alla villa, un oiginale edificio a due copri di fabbrica, di una rurale raffinatezza, connessi fra loro da un’architrave sostenuta da colonne. Soluzione architettonica di bell’effetto scenico, quasi una quinta teatrale, se apprezzata a debita distanza. Gli altri edifici che girano attorno alla villa sono invece  più direttamente riferiti all’architettura rurale toscana. Di notevole effetto anche l’area verde che incornicia il borgo. Alla fine del viale infatti si mostra un bel giardino all’italiana, probabilmente coevo alla costruzione della villa, impreziosito da eleganti siepi di bosso e da statue di putti. Alle spalle della stessa invece si muove un bel parco ottocentesco ‘all’inglese’.

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