Un piccolo mondo antico al passo col presente

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Un piccolo mondo antico e riservato, accolto e protetto dal verde intenso e boschivo delle colline volterrane. Il castello Ginori di Querceto ha le radici solide ancorate a un tempo iniziato da oltre mille anni, una storia importante e ricca di vicende, un presente quieto e sorridente. Castello e borgo oggi sono un unico nucleo abitativo: l’antico cassero al centro d’un crocchio di suggestive dimore, le mura, che incorniciano l’abitato e che si allungano fino alla chiesa, con quel suo immancabile campaniletto a vela che ci parla di una spiritualità serena e campestre.

Passato nel 1208 sotto la giurisdizione del Comune di Volterra, il castello, al tempo era ben munito d’armati, perché in posizione strategica a controllo del territorio. Nel 1430 fu messo a ferro e fuoco dalle truppe di Alfonso d’Aragona, re di Napoli. Un secolo più tardi passò sotto la giurisdizione fiorentina, divenendo di proprietà della nobile famiglia volterrana dei Lisci. Alla fine del Settecento, un’esponente della famiglia, Francesca, sposò il Marchese Lorenzo Ginori. Il matrimonio dette nuova energia alla proprietà che, pian, piano fu recuperata e messa a reddito. Ma la definitiva rinascita la si ebbe sotto la gestione del figlio di Francesca e Lorenzo, quel Carlo Leopoldo che, a partire dal 1813, riconvertirà la proprietà in un’azienda agricola ambiziosa, gestita attraverso scelte innovative, che prevedevano l’impiego di nuovi sistemi di coltivazione e di allevamento del bestiame. Dal quel momento e fino ai nostri giorni, Querceto sarà una fattoria modello, apprezzata per le scelte aziendali e per la selezionata qualità dei prodotti sviluppati.
Oggi, dopo un ultimo, accurato restauro, in vari edifici del borgo, sono stati allestiti, nella semplice e sobria raffinatezza toscana, anche diversi appartamenti pensati per chi desideri trascorrere una rilassata e raffinata permanenza in un piccolo mondo antico che dialoga perfettamente con i linguaggi del presente.

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