Il centro storico di Lucca è un delizioso dedalo di antiche strade che sembrano rimandare all’idea di un labirinto dell’anima. Di un luogo in cui poter camminare fra un’idealizzata bellezza, senza porsi il fine di giungere in una precisa destinazione. Come perdersi in una dimensione che t’assenta dal senso di una realtà finalizzata a un’azione, suggerendoti il piacere di godere di un pensiero architettonico e urbanistico di preziosa e stratificata coerenza fermando, almeno per un po’, il ticchettio del tempo. E lungo il cammino s’ammirano certo le celebri 100 chiese, quasi tutte contrassegnate dalla ricchezza decorativa del romanico pisano-lucchese, variante assai immaginifica del più sobrio e semplice romanico toscano, ma anche i 1.000 palazzi che si snodano, uno accanto all’altro, in una continuum che racconta di un’antica e mai vacillata nobiltà, frutto di una fortuna politica e commerciale che nei secoli ha espresso un concentrato di edifici tanto architettonicamente prezioso quanto storicamente rilevante.
Fra questi palazzi, quello della famiglia Massoni, sito in via dell’Angelo Custode 24, ha dimensioni imponenti, con un’eclettica facciata, che al pian terreno, pare riferirsi a stilemi rinascimentali fiorentini, con quelle finestre in pietra serena, chiuse da grate di ferro battuto. Diverso il disegno del piano nobile, di gusto tardo seicentesco, con belle finestre sormontate da lunette, contenti nicchie, che ingentiliscono la visione e che rimandano a un’influenza francese.
Assai importante il giardino, rimasto pressoché intatto nel suo originario e originale disegno, con quattro aiuole rialzate che formano riquadri, decorati da muriccioli con grottesche e una bella vasca, addossata alle pareti, in cui continuano le decorazioni delle aiuole. Lo spazio verde, infine, è contenuto e alleggerito da due ortogonali e due laterali che creano deliziosi interruzioni, profilando e disegnando l’insieme.
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