Al chiudersi del Duecento una ricca famiglia di mercanti e banchieri, provenienti dal contado fiorentino, s’inurba nel centro cittadino acquisendo i primi edifici nella zona di San Lorenzo e contestualmente gettando le premesse per una solida e costante scalata sociale e politica. Investimenti avveduti, iniziative imprenditoriali fortunate, strategica capacità nelle relazioni dell’amministrazione cittadina permettono ai Ginori, già solo un secolo dopo, di far parte di quel ristretto gruppo di famiglie che si contendono i favori della giurisdizione cittadina.
Nella seconda metà del Quattrocento la fortuna finanziaria raggiunta dal banchiere Carlo di Lionardo Ginori (1473-1527) gli permise di raggiungere una fra le più ambite cariche cittadine, quella del Gonfaloniere di Giustizia. Un tale status richiedeva la creazione di un edificio adeguato, che rivaleggiasse in dimensione e in bellezza con quelli delle più influenti famiglie fiorentine. E così, proprio nella zona dove avevano le loro case, tra il 1516 e il 1520 i Ginori, quasi certamente su progetto di Baccio d’Agnolo, architetto di grande credito, che nei primi decenni del Cinquecento avrebbe proposto una propria originale lettura degli stilemi dell’architettura fiorentina coeva, tra l’altro ampliando palazzo Antinori ed edificando l’eclettico palazzo Bartolini Salimbeni, un palazzo di imponenti dimensioni e di grande equilibrio formale. Palazzo che alla fine del Seicento e agli inizi dell’Ottocento andrà incontro a un ampliamento e a qualche mutamento che tuttavia non ne muteranno il disegno e la coerenza formale.
E alla stregua degli stilemi del palazzo fiorentino rinascimentale, che aveva in palazzo Medici Riccardi e in palazzo Strozzi i suoi più alti riferimenti, anche palazzo Ginori passerà alla storia della costruttiva fiorentina per la severa e sobria misura del suo disegno, dove il grande, arioso e simmetrico cortile, scandito da archi, diventa il punto di forza e insieme di leggerezza, su cui si sviluppano i piani superiori, raggiungibili attraverso un’elegante scalea, con una sobria facciata, scandita da finestre regolari, di dimensioni più ampie nei registri superiori.
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