Il castello di Fosdinovo, sito nell’omonimo paese in provincia di Massa-Carrara, è il maniero più grande e meglio conservato della Lunigiana.
La fortezza fu costruita attorno alla seconda metà del XII secolo, anche se un documento lucchese, risalente al 1084, alludeva già a un castrum fosdinovense.
A pianta quadrangolare, con quattro torri potenti e rotonde, secondo gli stilemi delle fortificazioni franco tedesche, a partire dal 1340 il castello fu di proprietà di Spinetta Malaspina, dopo che era appartenuto a lungo ai Nobili di Fosdinovo.
Sul finire del XIV secolo, la rocca fu restaurata per volontà di Gabriele II Malaspina, sesto marchese di Fosdinovo, ed acquisì le forme di una dimora gentilizia con un bel cortile rinascimentale ad alleggerirne la sagoma guerresca.
Risalgono a questo periodo il raffinato porticato con colonne in pietra, il pozzo e il bel portale in marmo da cui si dispiega il percorso per raggiungere la Sala d’ingresso, la Sala da pranzo, la Sala del trono, il grande Salone e la Stanza di Dante, in cui dormì il Sommo Poeta attorno al 1306.
La leggenda più famosa che ruota attorno al castello interessa la figura di Giacomo II Malaspina, Marchese di Fosdinovo nella seconda metà del XVII secolo. Secondo la tradizione, sua figlia Bianca Maria Aloisia, innamoratasi di un giovane stalliere, fu murata viva in una cella del castello assieme ad un cane e ad un cinghiale, affinché il blasone dell’intera famiglia non fosse infangato da un amore tanto disonorevole.
Al di là di questi fatti, sotto la reggenza di Giacomo II, il potere dei Malaspina si rafforzò, e il marchesato di Gragnola tornò sotto il loro dominio.
Davanti al castello, ancora oggi di proprietà degli eredi Malaspina – Torrigiani, si apre l’incantevole Giardino delle Ortensie, un angolo di assoluta bellezza i cui colori danno vita ad un delicato contrasto con la pietra arenaria che costituisce le pareti della fortezza.
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