Villa di Poggio Reale a Rufina, nota anche come Villa Pantellini, fu edificata nel XVI secolo per volere della famiglia friulana dei Mormorai di Majano.
Esempio pregevole dell’architettura tardo-rinascimentale fiorentina, la villa si caratterizza per un’armonica distribuzione dei volumi attorno al corpo centrale, articolato su quattro livelli.
La posizione strategica dell’abitazione, sita sulla sommità di un poggio, concedeva ai proprietari un vasto controllo sui loro possedimenti a valle, nonché sull’abitato sottostante.
Nel corso del XVII secolo fu ereditata dai marchesi Berardi e subì apprezzabili ampliamenti. La villa abbandonò così la sua veste di residenza di campagna per divenire un luogo adatto alle feste e ai ricevimenti.
Messa in vendita agli inizi del XVIII, fu acquistata dai Liccioli, che ne furono i proprietari fino al 1891. È sotto questa famiglia araldica che vennero costruite le straordinarie cantine sotterranee e la cappella, e che fu ampliato il parco.
Dei Valsé Pantellini nel periodo post-unitario e degli Spalletti dalla prima metà del XX secolo, nel 1988 la villa venne infine ceduta al Comune di Rufina. Si decise così di allestire “Il Museo della vite e del vino” nelle vaste soffitte della villa, con lo scopo e di conservare antiche tradizioni vitivinicole, e di disporre più ordinatamente gli strumenti impiegati nelle varie fasi di produzione del vino.
Vale, inoltre, la pena menzionare il parco che, gradevole per la frescura che gli viene conferita anzitutto dai lecci, racchiude entro i suoi confini anche vigne e orti a richiamare alla memoria tutto lo splendore e la potenza delle famiglie che, nei secoli, hanno posseduto la villa.
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