L’altra Lunigiana: il Convento del Carmine

ADSI. Lunigiana. Convento del CarmineIn una conca ai piedi delle Alpi Apuane, nei pressi dell’antica città di Fivizzano, se ne sta delicatamente adagiato il Convento del Carmine, cinto, alle spalle, da un piccolo bosco di pini, noci, castagni e cipressi.
Edificato a partire dal 1568 su un lascito di Elisabetta di Cerignano, la costruzione del convento durò per ben vent’anni e, terminato, fu dedicato alla Madonna della Neve e destinato ai Frati Carmelitani.
Il convento, trovandosi sull’antica strada che congiungeva la Lunigiana alla Garfagnana, conobbe presto un rapido sviluppo e, tra il XVII e il XVIII secolo, fu affrescato da Stefano Lemmi, pittore fivizzanese della Scuola di Guido Reni di Bologna.
Nel 1782 il convento fu soppresso per ordine di Pietro Leopoldo, Granduca di Toscana e, da allora, ebbe inizio un lungo periodo di decadenza che vide il monastero convertito in fattoria.
Nella seconda metà del XIX secolo, dopo numerosi cambi di proprietà, il convento fu acquistato dalla famiglia Adreani, ma continuò ad essere abitato dai contadini che coltivavano i terreni circostanti fino agli anni ‘70 del Novecento.
Fu Ennio Adreani che, recandosi a vivere nel convento, ristrutturò il convento con il fine di venirvi ad abitare. Giovanni, nipote di Ennio e attuale proprietario della struttura, ha portato avanti un’importante opera di restauro che ha interessato le lunette del Lemmi, il chiostro, il salone e varie altre sale.
L’elegante struttura rinascimentale ospita oggi matrimoni e feste in una scenografia eccezionale chinata su un giardino seducente e su un chiostro intimo, a confondere atmosfere vecchie e nuove.

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