Il Castello di Monti in Lunigiana, tra le sette fortezze di Licciana Nardi, sorge su un colle, un tempo presidio a difesa della vicina Via Francigena. Calato in un bosco silenzioso di lecci secolari, del maniero si ha notizia solo a partire dall’Alto Medioevo, quando i Conti di Moregnano esercitavano il loro dominio sui territori compresi tra i torrenti Taverone e Civeglia.
Nel 1355 il castello e il borgo di Monti furono ceduti ai Malaspina di Villafranca, ma i marchesi Simone e Nicola, sconfitti dai Genovesi nel 1449, furono costretti a consegnare il feudo alla signoria dei Campofregoso.
Tornata sotto la proprietà dei Malaspina dopo ben quattordici anni, la fortezza fu immediatamente interessata da opere di ampliamento e rafforzamento delle strutture difensive che concorsero nel garantire al feudo una quiete di ben ventiquattro anni.
Conquistato dal condottiero Giovanni dalle Bande Nere nel 1487, il castello ritornò ai Malaspina circa due secoli più tardi. Alla morte di Cosimo Malaspina, nel 1638, il feudo si sgretolò e Monti entrò sotto l’egida del Granducato di Toscana.
Il maniero, restaurato dopo il terremoto del 1920, presenta la struttura di un rettangolo irregolare che si dispiega, in altezza, nelle forme di un mastio e di torri cilindriche di diverse dimensioni.
Il giardino che oggi si apre davanti al castello ne fu quasi certamente il cortile esterno o la piazza d’armi.
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