Il Console fu quel Giuseppe Albertini di origine corsa, stimato e protetto da Napoleone, che portò in questa antica villa di delizie, immersa fra boschetti, fontane e coltivazioni di fiori ‘aulentissimi’, una certa aria neoclassica, mettendo in atto qualche rifacimento tipico del periodo e facendo affrescare i muri del salone grande con scene e allegorie campestri. Villa al Console in questa sua impronta un po’ ‘alla francese’, per una certa ariosa levità, ancor più accesa da un vasto giardino romantico, che ‘accoglie’ e abbraccia l’edificio, restituendo all’insieme un’aria sognante e allegorica che pare uscita da un dipinto di Nicola Lancret, è fra le più pittoriche dell’intero comprensorio lucchese. Lieve e femminile, nella sua sorridente impronta pastello.
Ma della Villa al Console abbiamo notizie già a partire dalla metà del Cinquecento, quando apparteneva alla famiglia Bizzarri, per poi passare ai Trenta, ai de Nobili, ai Tucci che nel frattempo abbellirono la casa aggiungendovi un piano e un loggiato. E infine nell’800 all’influente famiglia Andreuccetti, il cui capostipite Domenico, fu Cavaliere e ricoprì un’importante carica alla corte del Duca di Lucca Ludovico Carlo di Borbone.
Nel 1955 l’ultimo passaggio di proprietà quando la vedova di Napoleone Albertini, figlio del Console Giuseppe vendette la Villa a Maria Giulia Bloise, nonna della Contessa Leopoldina Pallotta della Torre del Parco che ne è oggi proprietaria.
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